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Deposizione dalla croce di caravaggio biography e

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    Per Ferdinando Bologna , invece, non sono documentati in modo preciso i rapporti fra Federico Borromeo , gli Oratoriani e Caravaggio: come per altri lavori realizzati per le chiese tenute da congregazioni religiose , i dipinti, generalmente pale d'altare , non erano commissionati direttamente dall'ordine, ma da privati che avevano in concessione le cappelle.

    Dai documenti pubblicati da Alessandro Zuccari apprendiamo che il nipote Girolamo, alla morte dello zio Pietro, il 26 marzo del , prende in carico l'impegno di occuparsi della cappella di famiglia e che per collocarvi il quadro del Caravaggio richiede la restituzione del dipinto che vi si trovava precedentemente, cosa che la Congregazione si impegna a fare doc.

    Girolamo il 21 ottobre dichiara di aver ricevuto indietro il dipinto [ 6 ]. Il dipinto, realizzato negli ultimi anni di permanenza a Roma di Caravaggio, fu lodato anche dai biografi seicenteschi, in genere preoccupati da quella che, a parer loro, era l'eccessiva aderenza al dato naturale da parte di Merisi, poco propenso a idealizzare soggetti e personaggi nei suoi dipinti.

    Tali lodi furono riportate persino da Giovanni Baglione che, con molta franchezza, scrisse:. Queste, invece, la parole di Giovanni Pietro Bellori :. Vedesi in mezzo il sacro corpo, lo regge Nicodemo da piedi abbracciandolo sotto le ginocchia e nell'abbassarsi le coscie, escono in fuori le gambe. Egli indossa una veste verde e un mantello rosso, che, insieme al bianco del lenzuolo funebre, risalta con decisione nella parte centrale del quadro.

    Durante un restauro, sul retro della tela, fu rinvenuta una scritta di mano certamente caravaggesca che diceva: "Ne Iacobus videat neque de hoc loquetur", traducibile in italiano come: "Che Iacopo non veda [quest'opera] e non ne parli". Altri progetti. Indice sposta nella barra laterale nascondi.